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MANIFESTO DELLA CITTÀ CONDIVISA

• Noi chiediamo di cambiare le nostre città per farle tornare ad essere polis ovvero luogo di una idea collettiva, identitaria, comunitaria e condivisa.

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• Noi vogliamo poter trasformare la città servendoci dell’immensa energia mentale ed intelligente della rete.

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• Noi vogliamo una città trasparente che informa, aiuta, indirizza e semplifica la vita del cittadino.

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• Noi vogliamo una città che conosce se stessa, che servendosi dei big data analysis, adatta e modifica il duo comportamento, le sue funzioni, la sua pianificazione e il suo sviluppo.

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• Noi vogliamo il superamento della pianificazione e dell’urbanistica tradizionali.

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• Noi vogliamo una città aperta, inclusiva e seducente verso la miglior componente degli esseri umani: il loro cervello.

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• Noi vogliamo cittadini partecipi, informati e consapevoli perché anche dall’ultimo di loro dipende il destino della città. I diritti e i doveri del cittadino sono la nostra costituzione.

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• Noi vogliamo restituire ad ogni cittadino il vanto e l’orgoglio di abitare nella propria città.

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• Noi vogliamo eliminare la distanza e la cesura tra il centro e le periferie, nefasto retaggio della Modernità, dello smarrimento identitario e soprattutto della nostra insaziabile avidità.

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• Noi volgiamo restituire l’appartenenza e apparentamento ai luoghi. Vogliamo restituire alla percezione ciò che è stato cancellato. Vogliamo connettere, collegare, ricucire la comunità. Per questo rivalutiamo l’importanza del focal point, del simbolo, del monumento, dell’arte che parla ed insegna ai cittadini e non si trasforma in squallido arredo urbano muto e sordo alla percezione collettiva.

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• Noi vogliamo liberare gli orizzonti, lo skyline, il profilo verso il cielo della città. Vogliamo costruire piccole case sui tetti, fonti di benessere in una scala e in una dimensione a misura d’uomo. Vogliamo creare reti energetiche locali che condividano le loro informazioni, le loro risorse, la loro vita.

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• Noi vogliamo selezionare luoghi adatti e strategici per abbattere e liberare porzioni di città e metterle a disposizione di tutti. In queste aree costruiremo edifici completamente nuovi, veri e propri "energy hub", per produrre energia rinnovabile da restituire in rete locale, fornire dei servizi di prossimità e custodire le auto tolte dalle strade.

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• Noi vogliamo selezionare luoghi per creare "urban farm" per produrre cibo e servizi di prossimità e per offrire opportunità di lavoro e dignità ai cittadini desiderosi di impegnarsi in queste attività.

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• Noi vogliamo restituire la lentezza alla città per poterla vedere e riconoscere.

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• Noi vogliamo restituire le strade ai cittadini, vuotandole e arredandole con interventi naturalistici e artistici condivisi e decisi con i residenti a cui ne sarà trasmessa la cura e la custodia, perché la nostra vita non inizia mentre varchiamo la porta di casa, ma nelle piazze e nei luoghi della città che sono nostri, che ci appartengono e che ci posseggono.

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• Noi siamo consapevoli di essere il problema, e siamo altrettanto convinti di poter trovare una soluzione se attingeremo a tutte le nostre risorse, se ciascuno di noi farà la sua parte secondo la propria capacità mentale e materiale usando le proprie forse intellettuali ed economiche.

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• Noi chiediamo a noi stessi cosa possiamo fare per la città.

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FALLO ANCHE TU 

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